Sono momenti che passano, come sempre, eppure appaiono interminabili, senza fine.
Si ha come la sensazione che durino da una vita.
Sei consapevole del fatto che hai trascorso tempi felici.
Ma quei momenti, annebbiano tutto, cancellano quei giorni felici, si impossessano come una macchia oscura di ciò che è la tua vita.
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Stranamente in quei momenti non trovi nessuno, non un parente, non un familiare, non un amico che sia disposto ad ascoltare, a vedere come ti senti.
Ed è allora che ti rendi conto della nuda realtà.
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Il mondo non è altro che un ammasso di carne che vaga alla disperata ricerca della propria felicità, fregandosene altamente di qualsiasi altro ammasso di carne esistente in questo misero pianeta.
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Lo si nota tutti i giorni, basta compiere un piccolo gesto: premere il pulsantino del telecomando.
La televisione è impregnata di menefreghismo totale.
Gente che si ammazza, bullismo, violenza gratuita, persone scomparse, bimbi torturati e violentati, animali macellati per "divertimento"... la lista potrebbe continuare all'infinito.
Notizie buttate li per far scalpore, per cercare di incollare lo spettatore davanti allo schermo, non per sollevare il problema e cercar di risolverlo. No, sia mai!
Ogni tanto si lancia un appello di aiuto, una richiesta di donazione che poi, chissà perchè, alla fin fine non è altro che un ennesimo sistema mangia soldi, un intortamento di cervello per farci credere che esiste ancora la carità, l'amore per il prossimo.
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E noi abbocchiamo, come degli allocchi.
A si, ogni tanto ci lamentiamo, solleviamo un polverone, a parole, urliamo su uno schermo,seduti comodamente a casa che ci stanno massacrando, che ci stanno portando alla miseria, che ci stanno schiavizzando.... che ci stanno...
Ma cosa facciamo realmente per cambiare tutto ciò?
Siamo veramente convinti che scrivere due parole al pc serva veramente a cambiare la nostra situazione?
Siamo veramente convinti che basti lamentarsi per avere la coscienza pulita e poter dire " anche io ho reagito"?
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Se ci convinciamo di questo, allora siamo veramente poveretti.
Sfido io che ci mettono sotto come niente e ci fanno fare o non fare tutto ciò che vogliono.
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Chi ha le palle non rimane con le mani in mano.
Chi ha le palle agisce, non parla.
Chi ha le palle si muove, non resta chiuso in casa a lamentarsi dietro a un pc, pensando che non può muoversi da solo.
Chi ha le palle esce in strada, è pronto a tutto, sa che rischia, ma guarda in faccia il problema, lo sfida a 4 occhi.
Chi ha le palle non pensa a se stesso, ma alle generazioni future, quelle generazioni in cui ci saranno i suoi figli, i suoi nipoti...
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Solo alla fine capisci che il tuo malessere, quel maledetto malessere che ti opprime, non è altro che la paura per un futuro che non c'è più.
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