Cercava di capire fin dove arrivasse la sua perversione.
"Sei il tuo destino", questo dicevano.
Come poteva essere? Se lei aveva scritto il suo futuro... era una mente malata.
Era l'unica risposta che riusciva a dare a tale affermazione.
Aveva sbagliato tutto, fin dal primo giorno del suo concepimento. Era in lei lo sbaglio, il grande errore della vita, ma non capiva quale fosse.
Tutto ciò che sognava di bello andava in frantumi, tutto ciò che si avvicinava a lei era contorto, sbagliato, corrotto, brutale, perverso...
Sbagliata dentro, dal midollo dell'osso.
Eppure non doveva essere così difficile avere una vita felice, una famiglia amorevole, salute di ferro... Non stava chiedendo il mondo, ma nessuna di queste cose le era dovuto, nessuna...
Quella mattina dopo aver passato la notte con suo marito, la convinzione della sua perversione si fece ancor più ferma.
Aveva fatto sesso con lui, solo sesso... le rimbombavano ancora il colpo al naso e i due schiaffi eppure aveva fatto sesso con lui.
Si vedeva da lontano mentre lo faceva, come se la sua anima in quel momento si fosse allontanata, non volendo esserne partecipe. Vedeva il suo corpo disteso nel letto come se stesse vedendo un film in tv. Si chiedeva perché. Perché dopo essere stata maltrattata con parole e azioni, lo faceva.
Perché non seguiva la sua ragione, ciò che aveva sempre affermato: bagagli e bagaglini e via?
Non era ciò che affermava ascoltando i notiziari?
Ma era li, con l'uomo che l'aveva trattata da "puttana", con l'uomo l'aveva picchiata...
Già... stupirsene poi, anche il figlio la trattava allo stesso modo.
...
Sognava la morte, desiderava la morte, unica via d'uscita e forse il suo desiderio era quasi accolto a braccia aperte.
Le analisi di routine indicavano quasi sicuramente una leucemia, aveva paura della conferma del medico, erano 15 giorni che aveva ritirato gli esiti... aspettava, cosa, non lo sapeva...
Tanto non aveva più senso vivere, curarsi... per cosa? Per continuare a vivere nella sua perversione?
Era stanca.
Mi verrebbe da dire -madonna che sfiga-, ma alla sfortuna non credo, mi auguro per la "protagonista"del tuo racconto che sia proprio dalla fine che inizia la sua vera vita :-))
RispondiEliminasarebbe bello, ma molto spesso il destino che dovremmo crearci noi è infestato dalle azioni altrui... da falsi amori e stupide sottomissioni. Un destino che potrebbe cambiare se solo lei lo volesse... ma si sa, è storia di sempre, mille sono le ragioni che portano la donna a nascondersi dietro al silenzio.
EliminaNon ho parole,eppure capita spesso che molte donne siano maltrattate,perchè la mente di moliti uomini e malata.Spero la questa,stia bene e prenda in mano la sua vita.
RispondiEliminaConcetta.
La sua perversione sta proprio nel fatto di non riuscire a prendere in mano la sua vita, a quanto pare! Guardando le cose dal di fuori si riesce facilmente a capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Lo sa amche lei sicuramente, ma ciò che prova dentro, emozioni, amore, sconforto, compassione, rabbia, la rendono ancor più vulnerabile...
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