mercoledì 29 aprile 2015

L'Italia della libertà di pensiero, fintanto che non superi la soglia!


Mi piace vivere in  Italia, un paese democraticamente libero, in cui chiunque può vivere e pensare liberamente. Un paese meraviglioso, dove la libertà di espressione è sacra, come sacra è la sicurezza fisica e psichica di tutti i suoi cittadini, luogo in cui lavoro, serenità, salute, sono la bandiera del paese.

E adesso svegliamoci, non continuiamo a prenderci in giro!
Tanto questi sono solo sogni che abbiamo vissuto per un determinato periodo e che adesso invece fanno parte di un passato neanche così tanto certo.
La verità è semplice, schietta e si racchiude in 2 semplici parole: paese corrotto.
Non voglio entrare in ambito politico, anche perchè siamo sinceri, in Italia non esiste la politica.
Esiste il magna magna, esiste la pecoraggine, esiste il starai bene se segui la massa.
Perchè in effetti è di questo che si parla, seguire la massa giusta, quella che se stai zitto, se non ti esprimi, ti apre tutte le porte del benessere.
Non pensare, non parlare, non agire e, tutto andrà per il meglio.

Siamo un ammasso di marionette imbottigliate, un insieme di cellule al quale, poco per volta, vogliono togliere il pensiero, vogliono togliere il diritto di esistere.

Ci stiamo abituando a lamentarci dietro le quinte, spolverando sdegno, insoddisfazione e rabbia repressa. Ma in quanti si stanno veramente mettendo in gioco.
Nessuno, chi per paura, chi per diffidenza, chi perchè non ha la forza di agire.
Tutti ci nascondiamo dietro un pc, ma nella realtà dei fatti, quella di tutti i giorni, quella che incontriamo tutte le mattine, quando apriamo la porta di casa per uscire, in questa realtà, stiamo tutti in silenzio.
In fin dei conti chi ce lo fa fare? Giusto?
Abito in un paese, piccolo.... ERA UN BELLISSIMO PAESE! Era un piccolo paradiso di pianura, in cui poter crescere serenamente i propri figli.
ERA.
Oggi ti guardi intorno e vedi solo sguardi persi, tutti hanno paura di tutti, tutti hanno i loro gravi problemi e nessuno ha la forza di parlarne appertamente. Preferiscono voltarsi dall'altra parte, non guardare, far finta che i problemi non esistano.
Tutti si nascondono in un silenzio tombale, un silenzio che pian piano sta portando i nostri figli allo sfacelo. Un silenzio che li sta disintegrando,  da dentro, piano piano, peggio di una malattia, peggio del cancro.
Qualche tempo fa ho incontrato una mamma, sospirava, un flebile sorriso contornava il suo volto stanco, ma i suoi occhi non sorridevano, no, nascondevano lacrime versate in silenzio, forse durante la notte, certa che nessuno l'avrebbe vista.
Non mi ha parlato delle sue paure, delle sue preoccupazioni, no, ma quel "ciao, siamo ancora qui", mi diceva tutto. Entrambe sapevamo, ci siamo capite sempre in silenzio.

E in silenzio si continua a stare perchè ti rendi conto che quando cerchi di superar la soglia,  trovi un muro. nessuno si fa più avanti, non c'è tempo, non c'è forza, non c'è voglia di lottare per la società.
Ma cos'è la società?
Non sono forse i nostri figli, non siamo forse noi?
Ci siamo convinti che per andare avanti basta star bene dentro le quattro mura di casa, chiudiamo la porta e tutto fila liscio.
Non ci si rende conto che il mondo intorno a noi si sta sgrettolando lentamente e inesorabilmente!
Soli con noi stessi, ci sforziamo di sorridere e intanto stiamo morendo dentro.
Questo perchè ci siamo convinti che seguir la massa sia la cosa più sensata da fare, ma siamo solo pedine, piccole pedine.
Spetta a noi cambiare i nostri ruoli nella scacchiera, ma per farlo, dobbiamo tirar fuori le palle, per farlo, dobbiamo renderci conto che noi siamo i padroni di noi stessi, che siamo nati per VIVERE.
Vivere vuol dire pensare liberamente, parlare liberamente, agire liberamente, senza paura di ritorsioni, senza paura che possa, in un modo o nell'altro intaccare il futuro dei nostri figli.
NOI SIAMO FATTI PER VIVERE.

lunedì 13 aprile 2015

Mamma

Un giorno ho scoperto di essere mamma.
Ho scoperto la gioia,
il dolore,
la paura,
l'ansia,
il bisogno di crescere,
la voglia di insegnare e la voglia di imparare.
Ho scoperto la profondità dello sguardo di un bambino,
la sicurezza che mi dava il suo tenero abbraccio.
Ho scoperto la forza del suo sorriso
e la potenza del suo "mamma"

Dedicato a tutte le persone affette da lupus

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