sabato 17 novembre 2012

“sa voche ‘e su zudissju!” per quel figlio tanto amato


Quel figlio tanto amato, era lì, sul letto,
nel limbo dell’essere e del non essere…
Ogni tanto un sussulto,
l’illusione dell’amore materno,
la speranza di uno sguardo…

...
Ore a credere,
Giorni a pregare
Quello stesso Dio che lo stava invocando a se…

Un urlo straziante nella stanza,
“sa voche ‘e su zudissju!”
La voce del divino
Aveva proclamato la sua sentenza…

Mai più un suo sorriso
Avrebbe riscaldato il tuo cuore
Madre…
Mai più la sua voce
Ti avrebbe fatto correre al suo richiamo…

Quel figlio tanto amato
È ora la stella più bella,
la stella che illumina le tue notti insonni,
la stessa stella che scrive
nel buio intenso della notte
“Mamma, ti voglio bene!”

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